La guerra in Ucraina e l’insegnamento che possiamo trarne.

Putin ha iniziato questa guerra per diversi motivi, ma sostanzialmente il più importante è cercare di ricreare una “Grande Russia” che proponga e diffonda i valori e il modo di vedere il mondo che lui e un’importante fetta di popolazione russa considera alla base della propria identità.

Un altro attore importante è il mondo occidentale, stati uniti in testa, che anch’esso cerca di diffondere a più paesi possibili il proprio modo di vedere il mondo che considera alla base della propria identità.

C’è poi L’Ucraina che è in buona parte, vittima di questo scontro strategico di modi di vedere il mondo e di reciproci tentativi di imporre a gli altri il proprio “schema mentale di riferimento”.

Ma oggi la globalizzazione, nel bene e nel male, ha reso ogni nazione più interdipendente, ma anche più ricca di beni, servizi e modi di pensare provenienti dal resto del mondo; e in definitiva, ha aumentato il tenore di vita medio dei cittadini.

La giusta via da percorrere per la pace e il benessere collettivo, non sta in una radicalizzazione dei diversi modi di vedere il mondo (ne’ quello occidentale ne’ quello orientale) ma, nella perpetua messa in discussione di questi; nel continuo tentativo di aggiornare il nostro “schema mentale di riferimento” in funzione di cosa è veramente più utile per il progresso da ogni possibile punto di vista.

Il problema principale (sia a occidente che a oriente) è che ancorarsi ad un vecchio “schema mentale di riferimento”, è estremamente comodo, perché garantisce una stabilita psicologica interna di cui ognuno di noi, in un mondo pregno di continui cambiamenti, ha bisogno.

Dire a se stessi “io sono questo” o “io appartengo a questo gruppo” è estremamente tranquillizzante da un punto di vista psicologico, quanto sostanzialmente falso, perché ognuno di noi in effetti è una persona unica che contiene dentro di se moltissime istanze; a volta anche contrastanti tra loro; e di questo è ora che ce ne facciamo una ragione.

Forse per raggiungere una vera pace e prosperità oggi, ci dovremmo sentire un po’ meno italiani, americani, ucraini o russi e un poco di più cittadini del mondo.

Un mondo sempre più interconnesso e interdipendente, che produce però più beni e servizi e idee in circolazione, di cui beneficiamo tutti.

Nella terra da cui provengo la Toscana, fino a 500 anni fa ci si combatteva in guerre fratricide tra diverse città-stato, faide interminabili scorrevano tra Guelfi e Ghibellini……

Dove sono adesso quelle divisioni? dove sono adesso quei diversi e contrapposti “schemi mentali di riferimento”?   sono scoparsi come neve al sole della storia umana…….

E cosi dovrà essere anche in futuro; ci dovremmo sentire cittadini del mondo e solo secondariamente della nostra città, regione o paese.

La cosa importante però è che questo futuro “governo mondiale” non sia in mano di una minoranza oligarchica probabilmente di super ricchi; ma gestito, controllato e alimentato da una continua interazione di intelligenza collettiva che arrivi, secondo le proprie caratteristiche, ad ogni singolo essere umano.

Questo sarà ancora più importante in vista di un futuro possibile, contatto con altre civiltà che potremmo incontrare durante la nostra ripresa corsa allo spazio.

Pensate cosa penserebbe un esploratore alieno vedendo tutte le nostre attuali e spesso stupide divisioni, ci considererebbe una razza di immaturi.

Ma io credo che possiamo crescere e diventare adulti, dando anche un nostro prezioso contributo al cammino che percorre l’universo.

Sempre che’, ovviamente non ci distruggiamo prima a causa della nostra adolescenziale immaturità in una guerra nucleare.

Fare in modo che si realizzi l’opzione migliore e non quella peggiore è responsabilità di ognuno di noi, che per quanto può non si deve radicalizzare su nessuna posizione, ma avere lo spessore di chiedersi sempre il perché delle cose e quando necessario, anche avere il coraggio di mettersi in discussione, per addivenire a nuove e superiori consapevolezze.

Ermanno Cavallini

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Il capitalismo a doppia valvola di sicurezza. Una proposta per il mondo migliore

9 risposte a “La guerra in Ucraina e l’insegnamento che possiamo trarne.”

  1. Bellissimo articolo che consente di riflettere in modo aperto sulla situazione storica e politica mondiale, senza pregiudizi, ma con un innato spirito di solidarietà ed empatia verso altri esseri umani che hanno come unica colpa quella di essere nati dentro altri recinti mentali. (Nazioni).

    1. Grazie Alberto del tuo commento , mi fa molto piacere, spero che molte persone leggano questo articolo, e possano cosi concorrere in qualche modo a costruire un mondo migliore.

  2. Bellissima e reale visione di un pianeta globalizzato,in cui i nazionalismi devono essere esclusi in una visione di interdipendenza tra gli Stati che prescinde dalla forza militare e dalla egemonia economica la Storia lo impone.

    1. Grazie moltissimo del Tuo commento Irene, spero tuttavia che sia stata colto il mio auspicio che il possibile “gooverno mondiale futuro” non sia in mano ad una oligarchia, ma a un processo di “intelligenza collettiva” il piu condiviso possibile. Grazie ancora del tuo contributo .

    1. Grazie Luciano , penso che piu estermiemo un modo di pensare positivo, più abbiamo una qualche capacità di influire sul cambiamento del modo di pensare del cittadino medio. nell’ottica di costruire un mondo migliore naturalmente. Spero che molte persone leggano questo articolo e che le faccia riflettere.

  3. Ma non si può mettere sullo stesso piano la cultura democratica occidentale e la cultura dittatoriale russa. E’ come mescolare il diavolo e l’acqua santa.

    1. Infatti a mio avviso entrambe le culture devono essere sostituite da qualcosa di ancora migliore, Una visione del mondo che solo noi, tutti insieme possiamo costruire. Se ci riusciremo il mondo migliorera altrimenti non farà che peggiorare.

      1. Gli occidentali non potranno mai condividere la loro cultura democratica con quella totalitaria russa – sovietica. È la storia che ce lo insegna. L’Europa occidentale viene dalla Rivoluzione Francese del 1789, quella orientale ha come riferimento la rivoluzione leninista del 1917! Sono incompatibili!!!

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