EMERGENZA BULLISMO? RIFLETTIAMO INSIEME SULLE CAUSE

In questi ultimi tempi si stanno infittendo i casi di Bullismo che emergono alla ribalta, ma questi non sono che la punta di un iceberg assai più vasto che ha radici complesse e di diversa natura.

Una delle cause del bullismo è anche un modello culturale eccessivamente competitivo e in buona misura edonistico che non esalta certo il rispetto di chi al momento, viene considerato come più debole.  Spesso nell’azione educativa dei genitori e a volte anche della scuola, manca la trasmissione della “visione d’insieme” della nostra società. Una società che a causa  (o per merito) delle diverse specializzazioni e dei vari ruoli, ci vede in qualche modo tutti legati l’uno all’altro.

La produzione di beni e servizi di cui oggi possiamo godere è infatti resa possibile solo da una serie di regole che permettono di limitare una selezione naturale solo dei più forti, cosa che permette, a sua volta, di far emergere i vari e molteplici talenti anche di chi forte non è. La nostra ormai è una società globalizzata, in cui il mondo a causa o per merito della tecnologia, diventa sempre più piccolo e integrato.

Ormai il mondo è una sorta di barca su cui noi tutti stiamo, se affonda a causa di chi si comporta male, ne consegue che inevitabilmente anche noi ne saremo toccati.

Man mano che la tecnologia collega sempre a minor costo i continenti, cresce l’interdipendenza tra i cittadini del mondo. Ma il problema è che molti non sono consapevoli di questi legami e tendono a vedersi come “isole umane”, comportandosi di conseguenza in modo di creare vantaggi prevalentemente solo per sé . Anche la scarsa fiducia nel futuro gioca un ruolo negativo molto importante, in quanto in un regime di incertezza si preferisce spesso vivere il “qui ed ora” senza pensare alle conseguenze future. Tutto questo ha una particolare ricaduta sui giovani che sempre più spesso si rifugiano in un mondo virtuale – attraverso computer,  tablet e telefonini – che limita la loro esperienza del mondo reale, in realtà assai più complesso di quello dei vari social network.

In molti casi registrati, il bullismo sembra prosperare soprattutto là dove esiste un vuoto di valori e di visione a lungo termine che, come abbiamo accennato, sembra caratterizzare le ultime generazioni. I media continuano a bombardare i giovani, trasmettono una visione eccessivamente competitiva e violenta del mondo.

Partendo poi dall’economia consumistica, si arriva a proporre come prioritaria la necessità di soddisfare i bisogni (veri o meno) dell’individuo, tralasciando completamente quelli della comunità ad ogni livello. Non solo la società ma anche la scuola e ogni contesto sociale diventa qualcosa “fuori da sé”, percepito come secondario rispetto ai bisogni, spesso illusori e indotti dell’individuo.

Questo spinge molti ragazzi a sentirsi più vittime che parti integranti della società e questo causa in alcuni di loro una risposta violenta o comunque inappropriata,  sia verso le istituzioni  che soprattutto verso chi è percepito come più debole.  Una reazione che, se nell’immediato risulta compensativa ad un equilibrio psicologico interno,  in realtà a medio/lungo termine è estremamente dannosa anche per l’individuo che la esprime.

Concludendo come sintesi di questa scarsa  visione dell’interazione sociale alla base di molte forme di bullismo,  potremmo ricordare la celebre frase attribuita ad Albert Einstein in cui afferma che ‘il mondo non va male tanto perché esiste chi sbaglia, quanto perché i giusti che vedono, tacciono e non fanno niente’.

Ermanno Cavallini

2 risposte a “EMERGENZA BULLISMO? RIFLETTIAMO INSIEME SULLE CAUSE”

    1. Certamente Jeff , non devo certo andare al governo io, ma le idee della nostra associazione! Francamente mi meraviglio che proprio tu che lavori con le aziende non ti renda conto come è impellente sostenere l’economia reale e limitare quella speculativa! Qi non si tratta certo di proporre un reddito uguale per tutti di tipo stalinista che è tossico esattamente quanto un neoliberismo sfrenato. Si tratta di capire che puntare ad una ricchezza personale virtualmente infinita NON equivale a raggiungere la massima à vita, che necessita almeno di tutti i beni e servizi necessari ma anche di buone relazioni sociali e soprattutto di una maggiore efficienza del funzionamento della collettività. L’individuo può realmente stare bene solo se anche le altre persone intorno a se stanno bene. Comunque ti ringrazio di aver espresso il tuo libero punto di vista, sempre basilare per qualunque confronto costruttivo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *