Oggi sabato 28 Gennaio 2017, sono stato inviato dalle associazioni no profit MO.MA.5, Nuovo orientamento culturale e Uno vale uno – rispettivamente di Marotta Fano e Pesaro – in missione di ricognizione e assistenza per appurare di quale e di quanto supporto ci sia ancora bisogno nelle molte piccole frazioni rimaste perlopiù fuori dai circuiti di aiuto delle varie istituzioni operanti nel cratere del terremoto.
Avevamo avuto informazioni fortemente contrastanti e in effetti abbiamo dovuto constatare che se la macchina dei soccorsi è tutto sommato attiva nei principali centri comunali, molto è ancora da fare nelle tante piccole frazioni che si trovano a vivere spesso situazioni drammatiche.
Tra le tante abbiamo scelto, grazie ad alcune segnalazioni di privati, la frazione di Aschio (26 abitanti) nel comune di Vischio nel sud delle Marche.
Alle 06.40 Silvano e Luisa provenienti da Modena, mi hanno raccolto al casello autostradale di Fano con la loro jeep carrellata, carica di rifornimenti provenienti dalle loro zone.
Erano stati mercoledi scorso a portare due containers per permettere alla ferramenta della signora Gabriella di poter almeno sommariamente operare. Il suo negozio infatti è stato dichiarato “non agibile”, come la maggioranza degli immobili del comune di Pieve Torina che solo ad una analisi superficiale sembrano intatti; in realtà -ci hanno poi spiegato- molti crolli e lesioni sono interne e determinano spesso addirittura la necessità di demolire per poi eventualmente ricostruire ex novo gli immobili.
Alle 7.00 ci siamo riuniti in un’area di servizio con il resto dell’autocolonna composta da una decina tra furgoni e fuoristrada e da un grosso camion quest’ultimo carico di balle di fieno per il bestiame.
Mi ha molto colpito il fatto che tranne il mio caso, non era presente alcuna associazione e ogni volontario era lì a titolo rigorosamente privato di semplice cittadino.
Un approccio spontaneo e vagamente anarchico che devo ammettere ha trasmesso in tutti noi un entusiasmo e un senso di valore oggi difficilmente sperimentabile nella vita quotidiana, i volontari provenivano da Modena, Rimini, S.Marino Pesaro e Fano.
Dopo aver trasferito le varie merci per formare un mix adatto a due differenti colonne destinate a due differenti zone, siamo partiti alla volta di Aschio.
Con 2 jeep 1 furgone e a chiusura il grosso camion siamo giunti alle 09.30 circa presso il punto d’incontro stabilito presso la “Locanda del re” lungo la strada principale. Lì abbiamo incontrato Roberta, la figlia di un allevatore della zona, che su nostra richiesta ha dato appuntamento ai residenti della sua frazione nella struttura che ha fatto da centro di smistamento.
Per prima cosa abbiamo scaricato il fieno in modo di lasciare libero il camion di rientrare immediatamente.
Mi sono subito reso conto che per poter garantire sia la trasparenza che l’equità della distribuzione senza sprechi è necessario che le persone bisognose della zona si riuniscano in associazione, in modo da fungere da referenti dei nostri aiuti e si facciano carico sia di richiederci cosa realmente necessiti, sia della distribuzione nelle molte, distanti piccole frazioni della zona.
Infatti, le associazioni che provvedono a fornire aiuti necessitano di poter garantire la “tracciabilità” di quanto inviano, anche a mezzo di adeguati documenti di trasporto e di essere in grado di determinare, nell’eventualità di qualunque controllo, sia cosa esattamente è andato e a chi, sia che ogni persona aiutata si trovi in reale stato di bisogno, senza sovrapposizioni o sprechi.
Roberta ci ha quindi accompagnato con parte del materiale alla frazione di Aschio, dove abbiamo potuto constatare la pressoché totale inagibilità di ogni immobile e il crollo anche di diverse stalle che ha causato la morte di diversi animali.
Abbiamo potuto vedere le mucche costrette a rimanere all’aperto con il rischio di ulteriori decessi e di dover forse chiudere l’allevamento.
Dopo aver parlato con i pochi abitanti rimasti, alloggiati ancora nelle casette di legno montate in seguito al terremoto del 1997, siamo tornati nel largo piazzale del ristorante, a valle, dove abbiamo parlato anche con diversi esercenti della zona riunitisi per l’occasione.
Tutti ci hanno trasmesso il timore di dover ridimensionare se non addirittura chiudere del tutto i loro esercizi a causa del trasferimento sulla costa di 1300 dei 1500 abitanti del comune che, visto lo stato delle case, difficilmente potranno tutti tornare in un prossimo futuro nei comuni originari.
Loro valutazioni stimano in circa il 50% le persone che potrebbero rientrare, comunque non prima della bella stagione.
Abbiamo concluso la distribuzione agli ultimi ritardatari e dopo aver pranzato, siamo tornati alle rispettive basi di partenza distribuite tra Marotta, Fano, Pesaro, S.Marino e Modena.
Qui di seguito il dettaglio dei generi distribuiti in questa giornata:
Mele 5 casse
Arance 1 cassa
Susine 12 casse
Pere 2 casse
Kiwi 6 casse
medicinali di prima necessità 1 scatolone
pane fresco 12 Kg
piedine 1 scatolone
pasta per uso umano 3 scatoloni
pacchi alimentari preconfezionati 9
carne fresca 1 contenitore termico
calzature per neve 3 paia
Scatoloni indumenti invernali assortiti 10 scatoloni.
piumoni per letto matrimoniale 3 pezzi
Pale da neve 4
Balle fieno 60 quintali
Foraggio per conigli 2 quintali
mele per animali 2 sacchi
scatole da 400 g umido per cani 30
pasta precotta per cani 4 scatole
sacchetti riso soffiato 15
sacchi da 25 kg cibo per cani 10
Mangime gatti 1 sacco
Mangime cani 1 sacco
detersivi bucato 1 scatolone
detergenti igiene personale 3 scatole
teloni 3
allego una galleria di foto scattate durante la missione e i video delle interviste
Fatte ai residenti sul posto che hanno beneficiato dei nostri aiuti.
Ermanno Cavallini