IL CITTADINO MEDIO E LA PERICOLOSA ILLUSIONE DI AVERE IL CONTROLLO SULLA SITUAZIONE

In questi giorni a Fano, dove vivo, sta scendendo copiosa la neve,  tanto che sono dovuto rimanere ben 3 notti e due giorni nel centro di accoglienza per minori dove lavoro come operatore notturno.

Le difficoltà emerse in tutta la città ci hanno ricordato, ancora una volta, come il nostro controllo sulla  natura intorno a noi, in realtà, sia molto più relativo di quello che ci piacerebbe credere.

Parlando con molte persone in questo frangente, ancora una volta mi sono reso conto come  In tantissimi ci sia il  “bisogno” di illudersi di poter controllare tutte le situazioni.  Cosa che la pura ragione sa essere assolutamente falsa.

Molti  pretendono, più o meno inconsciamente, che il mondo si adatti a loro, ma la verità è che  siamo noi che dobbiamo saper cogliere le sfide del mondo,   e cosÌ crescere ed evolvere.

Senza sfide da vincere c’è stasi e poi decadenza; viceversa , compiendo il percorso che ci porta a risolvere i più svariati problemi, abbiamo modo di metterci in discussione, un poco cambiare, e quindi poter evolvere e contribuire anche ad un processo di maturazione e crescita collettiva di tutta la società.

In aviazione si dice che “per generare la portanza che fa volare l’aeroplano bisogna contemporaneamente vincere la resistenza”;  e forse questo è vero, in qualche modo , anche per la vita nel suo complesso.

Purtroppo oggi il problema è che si è generata una dinamica perversa, per cui tanti si chiudono nella loro “isola umana”  pretendendo che l’ambiente si pieghi al loro modo di pensare.

Questa è la negazione del principio base su cui poggia la logica galileiana e quindi tutto il metodo scientifico occidentale.

La scienza realizza il meccanismo per cui prima si ipotizza una qualche teoria su come funzionano le cose, poi si compie l’esperimento  e successivamente si raccolgono i dati risultanti. Se questi dati sono concordi con l’ipotesi iniziale, la teoria rimane valida fino a prova contraria,  ma se questi divergono il cittadino ha il dovere di mettersi in discussione e riformulare una nuova teoria che spieghi anche i dati risultanti dall’esperimento.

Ed esattamente cosi è anche la nostra vita: chi più riesce a mettersi in discussione, più ha probabilità di crescita ed evoluzione.

Naturalmente il “mettersi in discussione” ha un costo per l’equilibrio psicologico, un costo che in troppi non riescono ad affrontare rifugiandosi in presunte “certezze”, che altro non sono che degli ancoraggi psicologici rigidi.

Ancoraggi psicologici che, in diversi casi, arrivano perfino a far negare alla persona la pura evidenza.

Questo meccanismo, però, è estremamente pericoloso  anche a livello sociale, perché contribuisce a creare un “immaginario collettivo” erroneo, in base al quale molti cittadini compiono scelte politiche economiche e sociali che vanno a creare sovente danni allo stesso “bene comune”, ovvero al miglior funzionamento della collettività.

Un esempio di questo è il tragico errore sistemico che spinge le persone a ricercare la “massima ricchezza possibile” al posto della molto più opportuna “massima qualità della vita”, che è ben altra cosa.

Su questo errore sistemico,  facilitato a sua volta da questa incapacità di mettersi in discussione, si basa una delle maggiori problematiche che si oppongono anche a processi di democrazia diretta .

Come diceva Aristotele “ogni popolo ha il governo che si merita”, quindi, se vogliamo un governo migliore adoperiamoci tutti  per migliorare prima la consapevolezza media dei cittadini.

Solo quando migliorerà la  consapevolezza e la partecipazione attiva dei cittadini, migliorerà in maniera duratura  anche il governo che lo amministra.

 

Ermanno Cavallini

 

 

 

10 risposte a “IL CITTADINO MEDIO E LA PERICOLOSA ILLUSIONE DI AVERE IL CONTROLLO SULLA SITUAZIONE”

  1. Completamente d’accordo con te.. Speriamo che il cambiamento si velocizzi.. Il tuo lavoro sicuramente lo sta facendo. Grazie!

  2. Grazie Ermanno, condivido appieno!!! L’unica strada per andare verso un’ inversione di rotta assolutamente necessaria

    1. Giustissimo Daniela, è importante che ciascuno di noi faccia del proprio meglio per costruire un mondo migliore.

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