Corona-virus, Una calamità ma anche una opportunità per divenire migliori.

Ora che anche qui in Italia l’emergenza sta scoppiando in tutta la sua gravità, in molti si chiedono se per il COVID-19 si poteva fare di più.

Se si sia fatto troppo o troppo poco, nessuno può dirlo con certezza e le opposte fazioni non avranno forse mai l’opportunità di confrontarsi con dei dati oggettivi.
Personalmente credo che, in un sistema complesso come la nostra società, tutto è frutto (sia nel bene che nel male) di una complessa interazione.
Interazione in cui si raggiunge un equilibrio tra esigenze diverse e a volte anche contrapposte.
E’ evidente che gran parte delle capacità di reazione a specifiche emergenze, richiedono tempo per essere sviluppate (sia in denaro che capacità professionali adatte).

Direi che la cosa migliore, come sistema paese, è mantenere una capacità minima in ogni settore, in funzione del peso che questo ha nel nostro quotidiano; poi dimensionarci seriamente per sviluppare e approfondire, nel minor tempo possibile, la risposta ad ogni possibile minaccia di volta in volta in arrivo.

Minaccia a dire il vero, estremamente varia, che va dalla guerra , alla pandemia, passando per il terremoto, il terrorismo e la crisi economica.
Questa velocità di auto-formazione e adattamento, a mio avviso, è il parametro da cui dipende la nostra massima capacità di sopravvivenza e qualità della vita.

Una importante riflessione da fare è che nessuna abilità o risorsa individuale ci blinda da ogni possibile minaccia.
E questo semplicemente perché non è oggi, in nostro potere, fronteggiare ogni possibile catastrofe che la stupidità umana o l’universo volesse inviarci.
Ad esempio, se arrivasse un asteroide abbastanza grande, non c’è un granché che obbiettivamente possiamo fare….


Ma attenti! Questo non ci esime da dover fare il massimo per quello che è oggi in nostro potere e dovere di fare! Direi anzi che questa è per noi una grande opportunità di crescita e maturazione ulteriore.

Fino a ieri la gran parte di noi dava la precedenza all’io o al sé; comunque all’aspetto individuale della nostra esistenza.

Oggi forse stiamo riscoprendo di essere come cellula vivente di un organismo molto più vasto, la collettività.

Una collettività certo complessa e a volte anche contraddittoria, ma senza la quale non potremmo avere la alta qualità della vita che sperimentiamo anche solo rispetto ai nostri bisnonni.

Possiamo dire che se all’individuo appartiene certo il talento e la voglia di lavorare, alla collettività appartiene la produzione di beni, servizi e relazioni sociali, condizioni senza le quali nessun talento o lavoro individuale potrebbe dare i suoi frutti. Da questo capiamo come l’aspetto individuale sia, oggi, intimamente connesso a quello collettivo e come anche un egoista, quando abbastanza intelligente e consapevole, non possa che volere il bene della collettività e diventi nei fatti, altruista, paradossalmente, anche solo per “egoismo illuminato”.

Sinceramente spero che alla fine di tutto questo, ci ritroveremo un poco meno individualisti e un poco più parte di qualcosa di più grande.

Ermanno Cavallini

6 risposte a “Corona-virus, Una calamità ma anche una opportunità per divenire migliori.”

  1. Sono d’accordo non Ermanno nel pensare che da questa esperienza bisogna acquisire una nuova visione di comunità e di comunità di popoli, prima che di stato o astrazione geografica data.
    Oggi il virus ma ieri i terremoto, le bombe d’acqua, le alluvioni ed in futuro chissà meglio cominciare a formare una nuova società basata sulla condivisione ovvero sulla dignità sulla libertà e sulla serenità che deve essere riconosciuta ad ogni uomo, ovunque nato al mondo. La carta dei diritti dell’uomo è inapplicata così come la ns costituzione…cominciamo ad applicare e dove utile, migliorare ciò che esiste!
    Buon lavoro a tutti

    1. Si Nicola, condivdo le tue parole e aggiungo che per vedere un cambiamento collettivo è necessario non solo che ci sia anche un cambiamento e un aumento di consapevolezza a livello pesonale, ma anche che condividamo con chi è più indetro di noi nel cammino d consapevolezza, le conquiste nel frattempo raggiunte anche solo come ndividui…..

  2. I PROSSIMI BANDI DEI PSR REGIONALI SONO CRUCIALI PER LA RICONVERSIONE AGROECO-BIOLOGICA
    Impegnando gli agricoltori per 5 anni, con miliardi di € disponibili…
    Dobbiamo aprire i bandi, nel rispetto delle norma eurpee, finanziando solo l’agricoltura biologica e gli allevamenti biologici (benessere animale) e tecniche agro-climatico-ambientali addizionali come il recupero della biodiversità, l’incremento dell’humus attraverso colture di copertura e sovesci, l’agroforestazione e il recupero delle siepi e aree indisturbate, varietà antiche territoriali, commerci locali prioritari, cooperazione tra agicoltori biologici, assistenza tecnica indipendente dai venditori di pesticidi, formazione e tutoraggio, spese di certificazione biologica a carico delle regioni con potenziamento del sistema di controllo (disponbili 3.000 e ad azienda /anno), innovazioni tecniche esclusivamente per i bioterritori, tutela degli impollinatori e degli organismi ausiliari (biodiversità funzionale), cura particolare biologica degli Ulivi secolari e delle tradizioni paesaggistiche, protezione dal dissesto idrogeologico… ecc.
    Sono 3 decenni che scriviamo alle regioni e alla comissione UE, oltre che ai servizi di controllo e alla Corte dei Conti UE… quest’ultima l’unica che risponde a dovere nelle sue relazioni critiche in materia agroambeintale… senza potere d’intervento.
    Mentre si attende dal 2009 la sentenza del TAR Toscana sulle distrazioni di fondi agroambientali verso la falsa agricoltura integrata , mentre si sottocommisuravano i pagamenti agroambientali a quella biologica… l’esatto opposto di ciò che prevedevano le norme europee di riferimento.
    Siamo nel Far west dei Pesticidi…
    Leggete il mio articolo “Agroecologia Urbana e Rurale tra diritti e Doveri nel testo “Getta un Seme”
    Edito da Nuove Direzioni – Vittoria Assicurazioni, pag. 24, a cura di Marina Clauser – Università di Firenze, con Prefazione di Luca Mercalli… al Link:
    http://www.nuovedirezioni.it/dettagli_pubblicazione2.asp?id=11&fbclid=IwAR0_NG-MzsJrkn7h4LCHMqkxSZ-ey6olvLmhTbHrpVcDpYl38JVmS327i3Y

  3. UNA VITA NON BASTA… PER SALVARE IL PIANETA. MA CI PENSERANNO I NOSTRI FIGLI…
    Omaggio di Canale 5 a Jacques Cousteau (da vedere).
    Voglio ricordare anche il suo (e mio) amico Pietro Dohrn, Direttore dell’Acquario di Napoli “Anton Dohrn”, fondatore del Parco del Cilento, il più grande d’Europa. Oltre che coltivatore di farro a Colli sul Velino.
    Questi Uomini, pionieri dell’Ecologia Umana, hanno gettato i semi e sono morti “preoccupati”, non avendo potuto portare a termine la loro missione… quando potevamo salvarci.
    Per questo i figli di Cousteau stanno portando avanti il lavoro del padre… in un pianeta devastato…
    Per recuperare il tempo perso …per non averli ascoltati.
    Spero che i miei figli e i miei allievi portino avanti il lavoro di liberazione dell’agricoltura da Pesticidi e ogm, avviato dai miei maestri, Rachel Carson, David Pimentel, Giorgio Celli, Miguel Altieri, Peter Rosset, Pietro Perrino e gli altri Pionieri Agroecologi… E che voi tutti ci aiutate, affinche possiamo lasciare a i nostri figli gli strumenti per cambiare.
    Due libri che vorrei pubblicare:
    “Il Magistrato dei Campi”, un manuale di agroecologia forense e per lo sviluppo rurale a tutela della biodiversità e della salute ambientale
    “Agroecologia Applicata alle coltivazioni mediterranee”, Manuale di Agroecologia Pratica”
    Per questo vi chiedo di sostenere la nostra Associazione di Promozione Sociale Cibus in primis e il suo Comitato Etico Scientifico, con una donazione e/o associandovi
    (su: http://www.cibusinprimis.it)

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