E’ POSSIBILE UNIRE DIVERSE ESPERIENZE PER COSTRUIRE UN MONDO MIGLIORE ?

Molti ricercatori oggi si chiedono se possa esistere un modo per unire i membri di un qualunque gruppo, professanti idee diverse ed in particolare  cittadini di una stessa nazione.

Dopo molte esperienze, ricerca e riflessione, penso che una risposta, se non assolutamente certa almeno altamente probabile, esista.

Questa consiste nella  promozione di un particolare “schema mentale di riferimento” o, se si preferisce, di un opportuno “ancoraggio mentale ”.

Naturalmente questo, per poter assolvere al suo compito, deve arrivare a coinvolgere almeno una maggioranza relativa dei componenti del gruppo in esame e soprattutto non deve essere né troppo rigido, né troppo vago, per poter

Città futura Neoliberista

creare quell’effetto sinergico necessario a portare avanti una strategia complessa a medio/lungo termine. Strategia quantomai necessaria a non lasciarci in balia di un incontrollato e caotico divenire della nostra realtà alla Blade Runner per intenderci,  ma a costruire invece un mondo realmente migliore per tutti e rispettoso dell’ambiente.

Città del mondo migliore

Questo “ancoraggio mentale” deve essere però solo uno schema di massima che lasci il necessario spazio al suo interno per poter creare diverse declinazioni che portino a vedere i problemi da innumerevoli punti di vista e a ideare quindi continuamente nuove soluzioni alle problematiche, spesso non prevedibili, che il nostro cammino verso un mondo migliore, inevitabilmente ci chiamerà a risolvere.

Questo “ancoraggio mentale” inoltre non andrà inteso come uno statico dogma , ma come un dinamico obbiettivo da aggiornare durante il percorso.

Gli aggiornamenti dovranno essere operati possibilmente in un contesto di intelligenza collettiva, dopo ogni sperimentazione sul campo, seguendo i dettami ispirati dal metodo scientifico ideato da Galileo Galilei nel 1600.

Questo metodo si sintetizza, nel nostro caso,  in quattro fasi: formulazione di una teoria, sperimentazione sul campo, analisi dei risultati e riformulazione (o conferma fino a prova contraria) di una nuova teoria secondo cui riconciare in un ciclo infinito.

E’ quindi fondamentale che questo “schema mentale di riferimento” non sia un dogma ma sia costantemente aggiornato in funzione delle esperienze e delle conoscenze fatte.

Come scrisse Albert Einstein in una lettera a Max Born “Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; ma un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato.”

Se lo “schema mentale di riferimento” (che è sempre relativo e mai assoluto) proposto, viene adottato (almeno di massima) da un certo numero di persone, su queste tenderà  a formarsi una forma di  collante sociale che porta poi ad una ulteriore sinergia dalle grandi potenzialità.

La strategia comunicativa, in questo caso, ha lo scopo principale di diffondere l’ “ancoraggio mentale “, un po’ come fosse un “meme” o seme che poi germoglia ed evolve in modo diverso (ma con una base comune)  in persone diverse .

Studiando i sistemi complessi ho scoperto che questi sono “vivi” in una fase intermedia tra l’assoluto ordine e l’assoluto caos; due estremi che rappresentano entrambi la morte del sistema. In questa ottica propongo un nuovo schema mentale di riferimento che sia capace al tempo stesso di mettere in sinergia molte persone, lasciandole però libere di analizzare gli stessi problemi da molteplici punti di vista e quindi proporre soluzioni diverse tra loro.  Queste poi influenzeranno l’ulteriore evolversi dello schema mentale originale che si comporta a questo punto come un sistema in continua evoluzione.  Assolutamente non  statico ma vivo e dinamico, questo “ancoraggio mentale” sarà in  evoluzione continua  proprio come un essere vivente, una sorta di “figlio” i cui padri ideatori  sanno già  che potrebbe evolvere anche in direzioni da loro impreviste e in una certa misura,  incontrollabili. Credo che in questo si debba dimostrare fiducia in chi  prenderà il nostro testimone  sulla strada del progresso tecnologico ma soprattutto umano e sociale.

Questo “schema mentale di riferimento” è, per la nostra associazione,  la teoria del “BENE COMUNE” già Capitalismo a doppia valvola di sicurezza , che se volete potete ormai trovare con qualunque motore di ricerca o se preferite leggere in questo piccolo libro, concepito espressamente a fini divulgativi che rendiamo nella forma PDF liberamente e gratuitamente scaricabile al seguente link:

Scarica Gratis il nostro libro.

Sperando di aver proposto un interessante stimolo di riflessione, porgo a tutti noi l’augurio di vedere effettivamente l’aurora di un mondo migliore.

Ermanno Cavallini

4 risposte a “E’ POSSIBILE UNIRE DIVERSE ESPERIENZE PER COSTRUIRE UN MONDO MIGLIORE ?”

  1. la logica è proprio quella di cominciare a valutare un’idea, una proposta, un’azione da diversi punti di riferimento, per raccogliere il maggior numero di opzioni verso una scelta più giusta (non la scelta giusta, che in un ordinamento dinamico è un divenire non un dato statico).

    1. Si in effetti hai colto il nucleo della proposta Gabriella De Simon, spero che anche altre persone sapranno coglierla.

  2. Difficile fare un commento, è la prima volta che leggo la teoria del Bene comune come anche è la prima volta per questa teoria dell’ancoraggio mentale, argomenti che solo voi che elavorate al computer potete capire ed elaborare

    1. Sono convinto che anche tu, magari dopo una ulteriore lettura e riflessione, potrai dire la tua Piera Mori, non demordere! anche tu sei parte di qualcosa di più grande e anche il tuo parere è importante!

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