LA VITA, LA MORTE E LA RESPONSABILITÀ, NON SOLO UNA QUESTIONE DI FEDE.

Tutti sanno che la fede, qualunque tipo di fede, per definizione trascende il solo aspetto razionale. Una razionalità che pure deve mantenere la sua importanza, coinvolgendo però anche aspetti psicologici e a volte anche spirituali, di cui ancora non si conoscono bene i limiti né la portata.

Se è vero che più impariamo e più ci rendiamo conto di non conoscere ancora molte cose dell’universo in cui pure viviamo, è anche vero che alcune intuizioni che ci vengono da dentro ci portano consapevolezze difficilmente spiegabili con la sola ragione o con le conoscenze che oggi abbiamo, ma ciò non di meno dimostrano prima o poi la loro validità.

Alcuni ad esempio credono che possa esistere una forma di vita anche dopo la morte, anche io sono tra questi. Ovviamente questo non è dimostrabile anche se qualche indizio in effetti esiste, ma del resto è anche vero il contrario e cioè che, ad oggi, non è scientificamente dimostrabile che non esista una qualche forma di consapevolezza, intelligenza o spirito, che possa procedere anche dopo la morte fisica di una persona o di un qualunque essere senziente.

In questo contesto voglio oggi parlarvi di alcune consapevolezze a dire il vero non solo mie, che mi vengono confermate da molti e ripetuti sogni che ho fatto e sto facendo durante la mia vita.

In uno in particolare mi vedo come un soldato che, dopo la morte, si trova con altri fantasmi a condividere un fortissimo rimpianto, un rimpianto che li lega alla terra. Questo è il rimpianto di essersi fatti ingannare da vari tipi di manipolatori che, usando ideali in sé giusti ma parziali, li hanno spinti in guerra l’uno contro l’altro e soprattutto li hanno indotti a fare milioni di vittime innocenti.

L’autore durante il suo servizio nelle forze armate nel 1983

Nel sogno, i fantasmi, sono combattenti di diverse fazioni e epoche, alcuni indossano divise tedesche altri americane, inglesi o a me sconosciute, altri invece sono in abiti civili ma in qualche modo, mi ricordano partigiani di varie provenienze.

Ci troviamo a discutere animatamente in una lingua che non so cogliere, del come e del se possiamo in qualche modo riparare al male fatto verso noi stessi e verso gli altri, e poter quindi proseguire nella luce.

Un riscatto fortemente voluto da tutti, ma sul quale,nonostante gli sforzi, non riusciamo a trovare un’ idea per realizzarlo.

Nel sogno, dopo una discussione che sembra infinita, viene infine deciso che uno di noi dovrà rinascere sulla terra per trovare un modo, un obbiettivo verso cui dirigere gli sforzi di tutti. Un impegno comune, per conquistarsi il riscatto.

Un riscatto che abbraccia tutta una collettività di spiriti che sono morti in nome di un ideale in cui onestamente credevano. Un ideale per cui erano disposti a dare la vita, ma che poi si è rivelato solo uno strumento in mano a diversi manipolatori, che rappresentano a loro volta il “lato oscuro” della stessa umanità.

Nel sogno, i fantasmi hanno coscienza che i manipolatori di cui sono stati vittime in vita, ricoprono vari livelli nella società e che spesso non sono del tutto consapevoli del loro stesso ruolo.

Un ruolo che, di fatto impedisce all’umanità di compiere il prossimo salto evolutivo, avvicinandosi di un ulteriore passo alla luce.

Nel sogno poi, per dare fine alla discussione, si svolge in fine, una estrazione a sorte con il metodo della pagliuzza più corta. Tocca proprio a me, con mio grande sconcerto, estrarla. Tutti gli altri spiriti mi fissano; sento che ripongono in me una grande aspettativa e io provo una grande paura di non essere all’altezza del compito.

Stanno per andarsene quando io li richiamo ponendo loro una condizione per accettare l’incarico.

Nel sogno, La condizione è che quando e se troverò un modo, loro debbano accorrere ad un mio richiamo, impegnandosi ad ascoltare prima e nel caso appoggiare dopo, l’azione prospettata.

Se decideranno di si, dovranno tornare a combattere, questa volta in modo non violento ma senza risparmiarsi, mettendosi in gioco fino in fondo, per ottenere insieme la possibilità di procedere oltre.

Mi fissano ancora, leggo nei loro occhi sconcerto e ritrosia, ma è come se già sapessero che in fondo anche questa era una condizione necessaria. Si guardano tra loro, nelle loro divise stracciate di varie epoche ed eserciti, poi di nuovo, tutti guardano me. Non ci sono parole ma la consapevolezza ci raggiunge tutti come una onda fortissima, in vita siamo stati a volte nemici ma qui saremo tutti uniti per uno scopo superiore, combattere perché chi è ancora vivo non compia gli stessi errori che furono anche i loro e possano guadagnarsi così la luce.

Circola un occhiata che non lascia dubbi, Il patto è stretto, l’armata fantasma è costituita, ognuno si ritira aspettando il giorno in cui tornerà a combattere in un modo che mai avrebbe pensato. Questa volta sarà per aiutare veramente a costruire un mondo migliore in terra e conquistarsi, così, di poter proseguire il cammino.

Tutti si allontanano e pian piano svaniscono, io sento come un precipitare verso qualcosa e poi mi sveglio….

Molti anni ho vissuto la mia vita chiedendomi che senso mai avesse questo sogno, qualche volta cercandovi anche simboli di chissà quale altro significato, ma tutto rimaneva relegato in un angolino ben nascosto dentro di me.

cimitero di guerra

La mia vita è scorsa, ho fatto moltissime esperienze, permettendomi anche il raro lusso di fare lavori che di volta in volta preferivo per il mio cammino e che spesso non erano quelli che economicamente mi convenivano. Mi sono sposato, separato e poi riaccompagnato, il cielo mi ha donato tre meravigliosi figli e figlie e ho speso 35 dei miei 55 anni a volare con piccoli aerei, facendo anche l’istruttore nei cieli – non solo italiani – e nelle situazioni a volte più imprevedibili, anche con aeromobili sperimentali.

devastazione di Dresda 2 guerra mondiale

Oggi penso di aver trovato forse un modo per guadagnare il riscatto mio e di tutti gli spiriti dell’armata fantasma.

In fondo al cuore tutti sappiamo che l’uomo non è in grado di sopportare il peso di tutta la complessità dell’universo in cui vive in tempo reale. Ecco allora che si crea degli “ancoraggi mentali”, delle semplificazioni della realtà valide nelle sue immediate vicinanze e che gli permettono di prendere decisioni senza esserne dilaniati e vivere la propria vita.

Il problema è che il mondo sta cambiando sotto i nostri piedi in maniera più veloce di quanto noi riusciamo ad adattare i nostri ancoraggi mentali. Il progresso tecnologico e demografico infittisce ogni giorno le interconnessioni del “sistema complesso” che è la nostra società ed il nostro pianeta.

Stiamo attraversando una crisi globale, che assomiglia moltissimo alle crisi distruttive a cui il pianeta ha assistito prima di ogni potenziale salto evolutivo. Solo che la crisi, come quella che stiamo vivendo, può sì preludere ad un salto evolutivo che vedrà un mondo migliore, ma anche evolvere in un’era buia ed oscurantista in cui la retta via sarà smarrita per secoli, o addirittura all’estinzione di intere specie come già fu per i dinosauri e non solo.

Sta a noi, ad ognuno di noi, fare le giuste scelte e le giuste azioni affinché si evolva invece di precipitare nel baratro; e, forse, in questa lotta c’è posto anche per l’armata fantasma, che potrà così guadagnarsi il suo agognato riscatto.

Dopo un lungo percorso di studi e confronti, credo di aver trovato una chiave, una proposta catalizzante che cambi le menti e apra le “isole umane” in cui le persone sono oggi, perlopiù, rinchiuse.

Questa è la teoria del “Capitalismo a doppia valvola di sicurezza” poi rinominata dal mio gruppo di supporto, “Teoria del BENE COMUNE”. Vi prego – voi che siete arrivati a leggere sino a questo punto – di investire un po’ del vostro tempo a conoscerla, farla sedimentare un po’ nel vostro inconscio e poi onestamente valutarla, senza pregiudizi. Se ho ragione, abbiamo trovato come salvare il mondo. Per parte mia, nei miei sogni, trasmetterò questa nuova causa all’armata fantasma, esortandoli a dare il loro contributo, aspettando la loro decisione.

Se anche gli spiriti decideranno di combattere per questa causa comune ne vedremo delle belle.

Vorrei inviare, un po’ come in “Canto di Natale “ di Dickens, un fantasma a contattare nei suoi sogni notturni ogni singolo manipolatore, grande o piccolo che sia, oggi esistente. Che gli facciano provare il dolore e la disperazione che ogni spirito ha provato in punto di morte fino a quando avrà capito …

Così, i fantasmi potranno proseguire il cammino e noi potremo andare avanti evitando il baratro e costruendo invece un mondo migliore.

Naturalmente, ognuno di voi che mi sta leggendo è parte in causa e deve compiere la sua scelta, facendo la sua parte, che consiste, intanto, nello scaricare e nel leggere questo breve libro scaricabile del tutto gratuitamente in formato pdf.

Che il cielo rimetta a noi le nostre responsabilità……

Con affetto e rispetto per tutti, Ermanno Cavallini

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